lunedì 27 giugno 2011

Guardia di Finanza: «In vista dell'Expo contributi tracciabili contro le mafie»

MILANO - Evasione dei redditi record in provincia di Milano. Nei soli primi cinque mesi del 2011, la Guardia di Finanza ha scovato 9 miliardi di euro non denunciati al fisco, il 40 per cento del «nero» scoperto sull'intero territorio nazionale, e un'evasione dell'Iva pari a 3,2 miliardi, il 58% del dato italiano. Sono solo alcuni dei numeri dell'attività in provincia di Milano della Gdf, che oggi festeggia nella caserma «5 giornate» di via Melchiorre Gioia il 237/o anniversario della fondazione del corpo.

Generale Attilio Iodice, lei è il comandante provinciale della Fiamme gialle. Si sarebbe detto: più crisi, meno tasse evase.
«Non è così perché alcune imprese usano l'evasione come una forma di autofinanziamento. Non pago le tasse, mi restano più soldi in tasca. Ci siamo molto concentrati nella lotta all'evasione fiscale, soprattutto quella internazionale. In Lombardia ci sono i due terzi delle imprese italiane che fatturano più di 300 milioni l'anno, e la maggior parte si trova in provincia di Milano».

Che genere di sotterfugi vengono usati?
«Si tratta di raffinatissime forme di elusione fiscale che si traducono in grandi evasioni. Ci sono multinazionali che operano in Italia, ma pagano le tasse altrove, cioè nei paesi in cui c'è una fiscalità agevolata, facendo figurare fittiziamente di avere lì la propria sede. Accade anche il contrario, imprese che hanno una stabile organizzazione all'estero, ma preferiscono far figurare la sede in Italia».

C'è un incremento anche delle bancarotte?
«In meno di sei mesi abbiamo già raggiunto il 60 per cento di tutto il 2010 e il 65 per cento degli arresti di soggetti accusati di aver sottratto beni al patrimonio aziendale. Ma la crisi economica ha il suo peso anche sulle truffe».

Meno affari, più imbrogli?
«Tra gennaio e maggio 2011, l'aumento delle denunce è già del 130 per cento rispetto al 2010 con un numero di arresti pari a quello dell'anno scorso. Non solo raggiri, per così dire, classici. Ci sono anche le truffe nella gestione del credito e dei prodotti finanziari non puri, come alcuni derivati, vere e proprie schifezze finanziarie affibbiate a enti pubblici e a privati».

Un altro fronte è quello della contraffazione.
«È in costante aumento. La combattiamo in collaborazione con la Polizia urbana. Loro partono dalla strada, noi seguiamo i traffici delle merci che arrivano dalla Cina. In un anno sono stati sequestrati più di un milione mezzo di prodotti».

Expo si avvicina, la criminalità organizzata è già pronta?
«Negli ultimi dodici mesi, abbiamo scoperto denaro riciclato per oltre 100 milioni di euro. L'aggressione ai patrimoni illegali e alla criminalità organizzata sta dando sempre più frutti. In vista dell'Expo, e a una norma già esistente, bisognerà lavorare ancora di più sulla tracciabilità dei fondi e dei flussi finanziari legati alle opere pubbliche per scoprire dove e a chi i soldi vanno a finire».

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