Carissimi cittadini,
Il Comune, a causa della manovra del Governo, rischia di non essere più in grado di dare i servizi ai cittadini.
Aderisco quindi alla protesta che consiste nella chiusura simbolica degli uffici Anagrafe e Stato Civile indirizzandovi questa lettera.
Si tratta di una forma di protesta molto forte, contestuale in tutti i Comuni italiani, alla quale siamo arrivati perché non siamo riusciti a far cambiare una manovra economica necessaria ma sbagliata nelle parti che riguardano le istituzioni territoriali.
Non vogliamo peggiorare la qualità della vostra vita ma cercare di migliorare i servizi e le prestazioni in tutti i settori e di difendere i vostri diritti.
Oggi non è più possibile perché si preferisce togliere ai Comuni invece di andare a vedere dove le risorse si sprecano realmente.
Ogni anno i Comuni generano per le casse dello Stato entrate per oltre 3 miliardi di euro.
Lo Stato, viceversa, continua a non combattere lo spreco di risorse pubbliche.
Ho deciso di scrivervi per far conoscere a che punto siamo arrivati e perché ognuno di voi possa rendersi conto che la protesta che i Comuni e l’ANCI stanno facendo non è la protesta della “casta” ma di chi lavora seriamente per rendere i nostri Comuni ed il nostro Paese sempre più solidi, competitivi e vivibili.
Giuliano Pisapia
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